L’AI in ambito HR è la leva che rende la funzione più reattiva, analitica e orientata al futuro. Nel manifatturiero, in particolare, la trasformazione non riguarda soltanto impianti e supply chain, ma anche la gestione della forza lavoro: turni complessi, ruoli operativi e tecnici da coordinare, competenze specialistiche da aggiornare. In questo contesto, l’intelligenza artificiale consente di governare la complessità, valorizzare i talenti e sostenere la continuità operativa, rafforzando il contributo strategico della funzione HR alla competitività aziendale. È questo il cuore dell’intervento che Catamacro, insieme a TeamSystem, ha portato a Farete, l’evento di Confindustria Emilia che ogni anno riunisce a Bologna migliaia di aziende in un confronto operativo sui temi dell’innovazione e della crescita.
«Il mondo delle risorse umane sta attraversando una fase di profonda evoluzione - ha spiegato Mattia Macelleri, Partner di Catamacro-. La crescente complessità dei workflow produttivi, l’ingresso di nuove generazioni in azienda, l’aumento delle competenze richieste e la pressione competitiva rendono la funzione HR un nodo strategico. Non si tratta più solo di amministrare contratti e presenze, ma di valorizzare i talenti, gestire la diversità, promuovere engagement e supportare il business con dati e insight. In questo contesto, l’HR è chiamata a interpretare un ruolo nuovo: da funzione di supporto a leva di trasformazione. È qui che entra in gioco l’AI, come alleato capace di ampliare la capacità decisionale e di semplificare la complessità».
Più nel dettaglio, nel manifatturiero la gestione delle risorse umane assume caratteristiche particolarmente sfidanti. La necessità di garantire turnazioni complesse, la convivenza tra professionalità altamente specializzate e forza lavoro operativa, il continuo fabbisogno di aggiornamento delle competenze tecniche e la pressione della supply chain globale rendono l’HR un punto nevralgico per la competitività delle imprese. L’intelligenza artificiale applicata ai processi HR è un fattore abilitante: ad esempio, consente di pianificare i turni con maggiore precisione, di monitorare le performance in tempo reale, di anticipare esigenze formative, di aumentare l’engagement della forza lavoro, riducendo il rischio di turnover. In sintesi, il contributo dell’AI, calata sulle esigenze, i processi e i vincoli operativi e normativi permette alle aziende manifatturiere di coniugare produttività ed efficienza con il benessere delle persone, trasformando la complessità in un asset strategico di continuità operativa e crescita sostenibile.
L’impatto dell’intelligenza artificiale nella gestione HR si misura nella capacità di semplificare i processi e generare insight utili. Dai sistemi di Applicant Ranking che supportano i recruiter, agli agenti virtuali che rispondono a dipendenti e manager, fino agli algoritmi che analizzano dati per anticipare bisogni formativi o ridurre turnover. In questo contesto, la partecipazione congiunta di Catamacro con TeamSystem a Farete ha portato al centro del confronto non solo la dimensione tecnologica, ma il valore che la trasformazione digitale genera sul capitale umano e sull’intero ecosistema aziendale. Un valore che nasce anche dalla forza delle partnership: alleanze capaci di integrare piattaforme, competenze e visioni diverse per accompagnare le imprese in un cambiamento che è tecnologico, ma soprattutto organizzativo e culturale.
«Oggi l’HR non è più chiamata solo ad amministrare, ma a guidare il cambiamento - ha raccontato Federica La Montagna, Business Owner HR presso TeamSystem -. Le aziende hanno bisogno di strumenti che sappiano leggere i dati, anticipare i bisogni e restituire insight tempestivi. L’intelligenza artificiale in questo senso non sostituisce la funzione HR, ma la amplifica: la rende più veloce, più accurata, più capace di generare valore. Il vero punto non è la tecnologia in sé, ma l’impatto che produce sulle persone e sulle organizzazioni. È su questo terreno che ci muoviamo: supportare le imprese a trasformare l’HR in una funzione strategica, capace di sostenere il business oggi e di accompagnarlo nelle evoluzioni di domani».
Se è vero che la tecnologia è un abilitatore, sono le persone a determinare il successo della trasformazione. L’adozione dell’AI in ambito HR non significa aggiungere uno strumento, ma ripensare tutta l’architettura organizzativa: rendere i processi più fluidi, i dati più affidabili, le decisioni più consapevoli. In questa direzione, Catamacro ha scelto di investire sul capitale umano. L’Academy rappresenta il cuore di questa visione: non un semplice centro di formazione, ma un laboratorio di competenze e di cultura, pensato per preparare giovani professionisti a diventare protagonisti della transizione digitale. I percorsi non si limitano a trasmettere nozioni tecniche, ma stimolano una consapevolezza critica sull’impatto che le nuove tecnologie esercitano sulle organizzazioni e sulle persone. Dentro questa prospettiva, i grandi trend industriali - dalla Produzione 4.0 alla 5.0, fino all’evoluzione dell’HR digitale - non vengono affrontati come slogan di mercato, ma come direzioni strategiche che richiedono nuove competenze, nuovi linguaggi e nuove responsabilità. L’obiettivo è formare figure in grado non solo di padroneggiare gli strumenti, ma di interpretarli e adattarli, traducendo l’innovazione in crescita sostenibile e in un vantaggio competitivo concreto.
«Il vero valore dell’AI in ambito HR non sta nell’automazione fine a sé stessa, ma nella capacità di ripensare i modelli organizzativi e liberare energie preziose - ha ribadito Federica La Montagna-. Significa dare meno spazio alla burocrazia e più spazio alla strategia, ridurre il tempo dedicato a compiti ripetitivi e investirlo in attività che generano crescita. Così i talenti diventano veri ambasciatori della cultura del cambiamento: portatori di innovazione capaci di aiutare le aziende a guardare oltre la pura adozione tecnologica, alimentando fiducia nei nuovi modelli organizzativi e costruendo un ponte tra generazioni, processi e visioni di futuro».
Questa visione si concretizza anche nella presenza territoriale di Catamacro, che con cinque sedi operative distribuite tra Milano, Bologna, Torino, Treviso e Bolzano affianca da vicino oltre 920 clienti e più di 700 progetti. Una diffusione che consente di accompagnare le imprese nel cambiamento con competenze vicine, concrete e integrate in un disegno più ampio. Una prossimità che diventa valore: connettere tecnologia e persone, innovazione e fiducia, locale e globale.
Catamacro mette a disposizione delle imprese non solo una piattaforma di competenze interne, ma anche un ecosistema di alleanze tecnologiche costruite nel tempo. Non si tratta di partnership formali, ma di collaborazioni che uniscono specializzazioni verticali diverse per rispondere in modo mirato alle sfide della trasformazione digitale. È questa capacità di integrare soluzioni eterogenee, adattandole ai contesti specifici di ciascun cliente, che permette allo specialista di offrire progetti realmente su misura e di consolidare il proprio ruolo come partner affidabile e strategico per le imprese che vogliono evolvere.
«Il nostro compito è tradurre la potenza della tecnologia in valore per le aziende – conclude Mattia Macellari –: non basta adottare una piattaforma, serve guidare le persone nel cambiamento, accompagnarle passo dopo passo e creare fiducia nei nuovi modelli organizzativi. È in questo equilibrio tra efficienza e umanità, tra algoritmi e relazioni che vediamo il futuro dell’HR: una funzione finalmente protagonista della competitività, capace di rafforzare la fiducia e costruire organizzazioni più agili e inclusive».